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Pancia gonfia : le cause del gonfiore addominale

Pancia gonfia : le cause del gonfiore addominale

Quante volte ti sei detta “cavolo che pancia gonfia che ho!!” , beh questo malessere denominato “gonfiore addominale” è un disturbo molto comune nelle donne.

Si è antiestetico e fastidioso, ma molte volte indica una serie di altri disturbi.  Ma questo tipo di gonfiore a cosa è dovuto?

Prima di spaventarci e fiondarci da un gastroenterologo diamo una lettura al testo che segue

 

Quali sono le cause della pancia gonfia?

Questo gonfiore addominale di cui soffri altro non è che un disturbo causato da un accumulo di gas a livello dello stomaco e dell’intestino. Ma vediamo quali possono esserne i fattori scatenanti.

Prima di tutto abbiamo dei fattori diversi da uomo e da donna:

  • Per gli uominiè dovuto molto sovente all’alimentazione scorretta, allo stress, disbiosi intestinale (una generica alterazione della flora batterica umana), fumo e il classico consumo eccessivo di alcolici!
  • Nelle donnepuò dipendere da cause quali:
    • scorretta masticazione, mangiare troppo velocemente, deglutire senza aver masticato bene il cibo .
    • cattiva alimentazione consumare piatti semplici e poco conditi è la soluzione migliore per chi soffre di questo disturbo.
    • bere poca acqua, si esatto tutti dicono di bere tanta acqua, ma per la pancia gonfia non è il massimo.
    • determinate intolleranze alimentari.
    • assunzione di farmaci (in particolare antibiotici, antinfiammatori e gastroprotettori).
    • ciclo mestruale.

Pancia gonfia e malattie croniche

Se il gonfiore addominale è accompagnato da altri sintomi, come ad esempio una veloce perdita di peso, o presenza di sangue nelle feci, è bene fiondarsi immediatamente da un gastroenterologo, che prescriverà esami clinici e diagnostici per scongiurare eventuali intolleranze alimentari o problemi più seri.

Problematiche del gonfiore addominale

Dopo aver escluso patologie organiche, la pancia gonfia può celare diverse cause, come l’intolleranza al lattosio, il colon irritabile o la disbiosi intestinale (SIBO).

Se il gonfiore intestinale è associabile alla presenza di sangue nelle feci o alla veloce perdita di peso, sarebbe opportuno eseguire una colonscopia.

Pancia gonfia: come riconoscere i sintomi

Il gonfiore addominale non arriva mai da solo ma si accompagna sovente con altri sintomi :

  • pancia dura;
  • meteorismo intestinale o flatulenza;
  • stipsi, ma anche diarrea o stipsi e diarrea alternate;
  • eruttazione;
  • crampi addominali.

Come ridurre la pancia gonfia

Alimentazione! Si non ci stancheremo mai di ricordarvelo! Il modo migliore per sgonfiare la pancia consiste nel fare attenzione a ciò che si mangia. Evitate piatti troppo elaborati. Meglio optare per il “monopiatto”, a base o di proteine o di carboidrati, che vengono digeriti più facilmente. Non associare gli alimenti che creano fermentazione (quindi evitate di mangiare carboidrati, alimenti lievitati e frutta nello stesso pasto)

Il finocchio la fa da padrone fra gli alimenti per sgonfiare la pancia. Leverdure sono da preferire a qualsiasi altro alimento!

Ma anche l’ananas si difende bene con le sue proprietà sgonfianti grazie alla presenza di bromelina. Il maggior contenuto di bromelina è nella parte centrale dell’ananas, quella più dura e fibrosa, che di solito si butta.

I mirtilli sono un altro ottimo aiuto per sgonfiare la pancia. Vanno bene sia freschi che in tisana.

L’azione disinfettante del peperoncino elimina i gas e le tossine intestinali che possono causare fermentazione e quindi aria nell’intestino.

La cannella agisce in modo efficace sul meteorismo e riduce la presenza del gas intestinale. Facilita anch’essa la digestione e migliora la stitichezza.

Lo zenzero per un’azione digestiva sia fresco che decotto (lasciando bollire qualche pezzetto di radice in acqua bollente per una decina di minuti)

Un po’ di movimento aiuta a facilitare il transito intestinale, in modo che la digestione sia più facile.

Se hai il sospetto di soffrire di una qualche intolleranza alimentare, rivolgiti ad uno specialista o fai dei test d’intolleranza